martedì 9 maggio 2017

Recensione di "La ladra di ricordi" (Isabella De Clio #1) - Barbara Bellomo

Cari visitatori della Tana,
oggi voglio parlarvi della mia ultima lettura. 
Si tratta di La ladra di ricordi, prima indagine dell'archeologa Isabella De Clio, personaggio nato dalla penna di Barbara Bellomo, di cui ho sentito parlare molto bene nell'ultimo periodo. Alla fine non ho potuto resistere e ho deciso di leggerlo.

Il romanzo è uscito lo scorso anno per Salani e conta 310 pagine. Il prezzo è di € 9,99 per l'ebook, mentre il cartaceo costa € 15,90. Presto uscirà anche l'edizione economica.

TRAMA
Cosa accomuna l'omicidio, ai giorni nostri, di una dolce, vecchia signora dalla vita irreprensibile e i grandi protagonisti dell'età repubblicana Cesare, Lepido, Cicerone, Marco Antonio, la crudele moglie Fulvia e la piccola Clodia? È quello che dovrà scoprire un terzetto stranamente assortito, chiamato in causa per l'occasione. Isabella De Clio, giovane archeologa siciliana specializzata in arte antica, è bella, volitiva, preparatissima, ma ha un motivo particolare per temere la polizia. E il fatto che l'affascinante Mauro Caccia, l'uomo che la affianca nelle indagini, sia un commissario non l'aiuta più di tanto. Con loro c'è anche Giacomo Nardi, depresso professore di museologia e beni culturali... È l'inizio di una storia che intreccia la Roma del I secolo a.C. e l'Italia contemporanea, gli antichi intrighi politici e i mediocri baroni universitari dei nostri tempi, la violenza che si nasconde tra le mura di casa e la precarietà in cui i ragazzi di oggi, anche i migliori, sono costretti a crescere e a diventare adulti.


LA MIA OPINIONE

Devo ammettere di aver scoperto questo romanzo per caso, qualche mese fa, navigando tra una pagina web e l'altra. La trama però, mi ha subito colpita.
In un tema di terza elementare avevo scritto che mi sarebbe piaciuto diventare un'archeologa, un mestiere che sapeva di mistero e avventura. Anche se sto per diventare tutt'altro nella vita, l'archeologia  e l'antichità in generale continuano ad affascinarmi terribilmente. Ecco spiegato perché non ho esitato a procurarmi questo romanzo al più presto per leggerlo.

Isabella De Clio è determinata a trasformare la sua passione per la storia e l'arte antica nel suo lavoro. Ecco perché, dopo la laurea, è alle prese con un importante dottorato presso l'Università di Todi, dove sta studiando alcuni cammei di età romana. Questo dottorato e questo studio potrebbero portarla a realizzare il suo sogno, quello di dirigere un museo. 
Sulla strada di Isabella, però, ci sono alcuni ostacoli non proprio semplici da superare: due candidati altrettanto validi e tre professori che devono valutare il suo elaborato, e che non sempre sono imparziali.
Proprio quando il dottorato sta per volgere al termine, però, Isabella viene coinvolta in un'indagine di omicidio che ruota proprio intorno ad un cammeo rarissimo per la sua preziosità e la sua iconografia.
Ad indagare accanto a lei ci sono il commissario Mauro Caccia, un uomo molto affascinante che da subito attira l'attenzione di Isabella, e Giacomo Nardi, uno dei professori di riferimento della nostra archeologa, che da quando ha perso la moglie è caduto in una grigia depressione.
L'indagine porta Isabella a ripercorrere, attraverso il cammeo, la vita di Ottaviano, primo imperatore di Roma, e dei suoi nemici, ma anche a svelare misteri che riguardano gli ultimi proprietari del cammeo.

La storia ci viene raccontata attraverso i tre punti di vista di Isabella, Mauro e Giacomo, inframmezzata da vero e propri racconti sulla vita di Ottaviano e di Marco Antonio e la sua famiglia, in particolare della moglie Fulvia, crudele e scaltra, e della piccola Clodia. 
Si tratta di un romanzo piacevole ed affascinante, perché trova dei punti di collegamento interessanti tra la storia antica ed un caso di omicidio che nasconde un mistero per niente banale.
Si legge in fretta, indubbiamente, perché è molto scorrevole e ben scritto, con uno stile semplice ed immediato.
Quello che non mi ha convinta del tutto è stata la caratterizzazione dei personaggi, che anche per Isabella è rimasta un po' superficiale, ma trattandosi del primo volume di una serie confido che su di lei si possa sapere di più nei prossimi volumi.
Intanto è stato interessante scoprire un po' del suo passato e delle sue ambizioni, così come si è rivelato molto interessante il personaggio del professor Nardi, che grazie a quest'indagine sembra ritrovare una nuova motivazione per continuare a vivere e a fare il suo mestiere.

E a proposito la seconda indagine di Isabella è in uscita, sempre per Salani editore, a Giugno. Il titolo sarà Il terzo relitto. 

Insomma, una lettura imperdibile se siete appassionati di storia e di romanzi gialli, che in questo volume trovano un'ottima sintesi.


Il mio voto per questo romanzo è di tre riccetti e mezzo!

6 commenti:

  1. Lo avevo adocchiato anche io... ci farò un pensierino 😉👍🏻 Ciao Maria

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    1. In fin dei conti è un romanzo piacevole. Fammi sapere quando lo avrai letto :3

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  2. Davvero interessante! Mi segno il titolo, mi era sfuggito!

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  3. Originale ed interessante! Soprattutto per l'abbinamento gialli ed archeologia!
    Io ho rinnovato il mio blog, per cui The Connor Nation non pubblicherà più nulla, se vuoi seguirmi sul nuovo blog ne sarei contenta, ti lascio il link :) Si chiama Daily Connor, ti seguo nuovamente anche da lì! xoxo Connor
    http://daily-connor.blogspot.it/

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    1. Sì, devo dire che alla fine risulta una combinazione davvero interessante.
      Passo subito a seguirti!

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