mercoledì 17 febbraio 2016

Le Cronache del Fandom #14: Non Uccidere

Cari visitatori della Tana,
ritorna finalmente la mia rubrica dedicata alle serie TV che seguo con più amore. Oggi voglio parlarvi di una serie italiana che ho iniziato a seguire negli ultimi tempi grazie ad un consiglio di mia madre. 
Si tratta di Non Uccidere, una serie TV italiana che sta andando in onda in questo periodo su Rai 3 e di cui ho recuperato le prime sei puntate nei giorni scorsi.



La serie è composta da 12 episodi di circa un'ora e mezza ciascuno, di cui i primi 6 sono andati in onda lo scorso anno, mentre i rimanenti stanno andando in onda in queste settimane su Rai 3, il sabato sera.
La regia è di Giuseppe Gagliardi (già regista di 1992) mentre la sceneggiatura è di Claudio Corbucci.

In una Torino più grigia che mai, Valeria Ferro (Miriam Leone), ispettore della Squadra Omicidi della Mobile, indaga in ogni episodio su un'omicidio commesso all'interno di una comunità chiusa. Insieme a lei indaga la sua squadra, composta dal sovrintendente Andrea Russo (Matteo Martari) e dagli agenti Gerardo Mattei (Riccardo Lombardo) e Luca Rinaldi (Luca Terracciano). 
In ciascun episodio seguiamo un'indagine diversa, ma anche lo svilupparsi di una trama di base molto intrigante. La madre di Valeria, Lucia (Monica Guerritore) sta per essere scarcerata dopo 17 anni. Ha scontato una condanna per l'omicidio del marito e mentre il figlio Giacomo (Davide Iacopini) la rivuole fortemente a casa, Valeria è molto ostile. 
Dopo l'arresto della madre, avvenuto quando aveva tredici anni, lei ed il fratello sono stati cresciuti dallo zio Giulio (Gigio Alberti). Una volta entrata in polizia, Valeria ha poi intrapreso una relazione con Giorgio (Thomas Trabacchi), il poliziotto che aveva indagato sull'omicidio di suo padre ed arrestato la madre e che adesso è il suo diretto superiore.
Ora che Lucia è stata scarcerata, Valeria deve tornare a fronteggiare un passato molto doloroso e continuare la ricerca di una verità sulla morte del padre che sembra essere rimasta nascosta per diciassette lunghi anni.

Non uccidere è una serie magnetica. Sin dal primo episodio sono rimasta rapita dall'ambientazione e dalla fotografia. Torino è grigia e imponente, allo stesso tempo fredda e affascinante. Con una scelta fotografica molto ben studiata, le luci, i colori, le atmosfere, sono giocate sui colori freddi. Da questo punto di vista, la serie ricorda molto i polizieschi nordeuropei (ad esempio la serie TV svedese Wallander, basata sulla celebre serie di romanzi di Henning Mankell), in cui le ambientazioni giocano un ruolo determinante per la buona riuscita di una serie televisiva.
Ho apprezzato molto Miriam Leone nei panni della protagonista, che non risulta affatto simpatica. Ha un carattere spigoloso, è molto caparbia e orgogliosa. Ha un intuito investigativo invidiabile però, e sa cogliere ogni dettaglio di un'indagine.
Ad essere sicuramente apprezzabile è anche la sua storia personale, che pur sviluppandosi in parti piuttosto brevi durante gli episodi, riesce a tenere il telespettatore incollato ad ogni episodio in attesa di un nuovo dettaglio, una nuova sfumatura, un gesto per capire cosa sia successo davvero al padre.

La scelta di omicidi commessi all'interno di comunità chiuse risulta molto interessante. Le indagini, che spesso coinvolgono molti personaggi, sono appassionanti proprio perché rivelano gli aspetti più reconditi dell'animo umano.
Una menzione speciale merita decisamente la colonna sonora, che trovo praticamente perfetta.

Questa serie non è stata un grande successo di ascolti, purtroppo. L'auditel segnala percentuali basse, nonostante la trasmissione in prima serata. In un primo momento la Rai infatti aveva deciso di sospendere la messa in onda dopo i primi sei episodi, per rimandare la seconda parte della stagione a data da destinarsi, per riprenderla poi a Gennaio 2016.
Ciò non toglie che per essere un prodotto Rai (in collaborazione con Fremantel Media) è decisamente innovativo, ed ha poco in comune con le altre serie poliziesche italiane. Credo siano proprio la sperimentazione e l'innovazione (sia dal punto di vista della costruzione delle storie e dei personaggi che dal punto di vista della regia e della fotografia) i punti forti di questa serie, ma forse sono proprio questi anche gli elementi che al grande pubblico, abituato ad altre tipologie di storie e di serie TV in generale trasmesse dalla Rai, non sono piaciuti.

Non uccidere a mio modestissimo parere è una serie che merita, soprattutto se siete alla ricerca di un poliziesco sui generis, che abbia delle caratteristiche nuove ed interessanti.
Probabilmente visti gli ascolti questi dodici episodi saranno gli unici che vedremo di questa serie, ma ciò non toglie che sono da vedere, decisamente.

Per oggi è tutto, cari lettori.
Fatemi sapere se conoscete questa serie, o se magari ne avete visto qualche episodio.
Alla prossima!



4 commenti:

  1. Sono contenta ti sia piaciuta come serie, perché pur non avendola vista (c'era sempre altro -.-) la conservo nel cuore e la sento un pochino mia siccome l'ho vista nascere e conosco bene i luoghi!

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    1. La serie posso dirti che non è per tutti, perché scorre molto lentamente e in alcune parti, per chi ama l'azione, potrebbe risultare noiosa. Ciò non toglie che per me sia bellissima davvero e l'ambientazione e la fotografia meritano un 10 e lode!

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  2. Miriam Leone è una delle mie attrici italiane preferite anche se ho dovuto sopportare quell'obbrobrio che è "La dama velata". Lo scarso successo mi stupisce: eppure ci lamentiamo della scarsa qualità delle fiction italiane che spesso e volentieri ci presentano la stessa trama trita e ritrita. La domanda mi sorge spontanea: è stata pubblicizzata tantissimo come le altre fiction della rai?

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    1. La dama velata non è decisamente il miglior lavoro a cui ha partecipato la Leone, sono d'accordo.
      Anch'io sono rimasta stupita quando, dopo averla vista, ho saputo che aveva ascolti molto bassi. Si tratta di una serie di qualità che non ha nulla da invidiare agli show americani o nordeuropei (a parte Wallander, anche True Detective, per le atmosfere, potrebbe essere un termine di paragone).
      Rispetto alle altre fiction Rai non è stata affatto pubblicizzata, tanto è vero che non l'avrei conosciuta affatto se non ne avessi beccato un episodio per caso, un sabato sera che ero a casa. Ma a parte la pubblicità che è mancata, anche il giorno della messa in onda è stato sbagliato, visto che è andata in onda di sabato. Sarebbe bastato metterla in un altro qualsiasi giorno della settimana per avere qualche punto di ascolto in più, visto che ci sono giorni di mortorio televisivo totale.
      Insomma, una serie bellissima ma poco conosciuta. Speriamo realizzino una seconda stagione dopo questo finale apertissimo con cui ci hanno lasciati!

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